Sestri Levante, non svegliate C! Era da 70 anni che non succedeva

Nando Di Giovanni  | 30 Mag 2023

All’ora del tramonto, una nuvola blu si staglia nel cielo che abbraccia il Mar Ligure. Il sole saluta la costa, ma non è un addio: ci si vedrà all’alba, a spuntar dall’altra parte. E mentre si accovaccia dietro l’orizzonte, uno dei suoi ultimi raggi, di un rosso intensissimo, colpisce proprio quella nuvola, mentre il giorno sta placidamente per finire.

Dicono che ci sia sempre un che di romantico quando sboccia una vita. È la meravigliosa spiaggia di Portobello, nel bel mezzo della Baia del Silenzio, a far da evocativa cornice alla nascita del primo club calcistico cittadino. I colori li ha decisi qualche essenza divina: il rosso del sole e il blu della nuvola. Dopo tanto soffrire, è tempo di sognare. Finalmente.

La storia travagliata di un grande club

È il 1919 e la Grande Guerra ha lasciato ancora vive e sanguinolente le sue profonde ferite, ma sulla cittadina del Levante Ligure tira una nuova aria e il 27 settembre nasce l’Unione Sportiva Sestri Levante, con la firma di 17 soci fondatori.

A neanche 50 km c’è l’epicentro del calcio italiano, il glorioso Genoa Cricket & Football Club, già vincitore di 7 titoli di Campione d’Italia. I colori sono gli stessi, ma non le fortune sportive che relegano il Sestri Levante nelle categorie inferiori per lunghissima parte della sua storia.

Infatti, il club corsaro dovrà attendere la riforma dei campionati attuata durante il secondo dopoguerra per potersi affacciare alla Serie C, categoria che lascerà definitivamente al termine del torneo 1948-49, prima di un lunghissimo peregrinare che l’ha visto navigare in nel mare magnum dell’Interregionale e nelle serie locali, ma senza riuscire a compiere il grande salto.

La lungimiranza di un visionario

Fino all’arrivo in panchina di Enrico Barilari, ex tecnico della Juniores Nazionale, il quale si è reso fautore di un piccolo, grande miracolo sportivo: puntare fortemente sui “suoi” ragazzi delle giovanili – con le quali l’anno precedente si erano aggiudicati il torneo di categoria – e puntellando la rosa con elementi d’esperienza. Uno su tutti: Silvano Raggio Garibaldi.

Ha sempre avuto il germe del talento dalla sua: quando non era ancora maggiorenne di lui, qualcuno lo potrà ricordare, si diceva un gran bene. E invece, il passaggio fugace in Serie A proprio con la maglia del Genoa ha rappresentato una sorta di illusione ad occhi aperti. Colui che aveva tutte le carte in regola per essere uno dei più talentuosi centrocampisti della sua generazione, con il passar del tempo, si è dovuto “accontentare” di una onesta carriera in Serie C. Silvano è caduto tante volte, ma ha saputo rialzarsi. E per farlo è passato sempre dalla sua Liguria, lui che è di Chiavari, per ritrovare grinta e motivazioni che non gli sono mai mancate.

Uomini forti, destini forti

E così, dopo l’esperienza con il Seregno dello scorso anno, Raggio Garibaldi ha detto sì al progetto del Sestri Levante. Fascia da capitano al braccio, Silvano ha conferito all’organico quello spessore in più necessario per potersi imporre. E d’altronde, i risultati dell’ottimo lavoro compiuto dai corsari sono sotto gli occhi di tutti: campionato dominato davanti a nobili decadute come Casale e Vado o club blasonati come Derthona, Legnano e Sanremese.

Primo posto ufficializzato con quattro turni d’anticipo, miglior attacco e miglior difesa del torneo, assieme al capolavoro compiuto dal bomber argentino, Facundo Marquez che con 23 reti è stato il più prolifico bomber di tutta la Serie D.

L’attesa è durata più di 70 anni. Sestri Levante è una città profondamente mutata rispetto a quella che salutò la Serie C, ma la passione non è mai mutata. Anzi, se possibile, è cresciuta. Un ulteriore motivo per recarsi nella meravigliosa località costiera ligure per ammirare le sue bellezze e, chissà, ritrovare quella nuvola blu sullo stadio Giuseppe Sivori a celebrare il ritorno ufficiale dei rossoblù in terza serie.

 

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