È la corsa per eccellenza. La più regale. La più snob. La più desiderata. Ovviamente stiamo parlando del Tour de France, forse la massima espressione del ciclismo in tutta la sua essenza. Certo, il Giro d’Italia è lì a un’incollatura, ma la grandeur transalpina rende tutto, inevitabilmente, più magico. Saranno le eroiche peripezie disseminate lungo il selciato (rigorosamente in pavé) dal 1903 da parte di campioni di ogni tempo, all’inseguimento dell’agognata maglia gialla.
Quest’anno si disputerà la 110° edizione e per celebrare l’anniversario, La Grande Boucle si prepara con lustrini e paillettes ai nastri di partenza. Com’è sempre più in uso nelle lunghe corse a tappe, la manifestazione si inaugurerà fuori dai confini nazionali e per il 2023 l’itinerario partirà per la prima volta dalla città di Bilbao. Non è una novità assoluta che il prologo della corsa a tappe francese sia ambientato in Spagna e, precisamente, nei Paesi Baschi. Infatti, è già accaduto nel 1992 e nel 1997 quando la città di San Sebastian ha accolto la prima tappa.
In attesa di vedere cosa accadrà sulle strade che dividono la Bilbao dagli Champs-Élysées, sede della tradizionale conclusione della manifestazione, che le salite sui Pirenei e sulle Alpi si popolino di appassionati e che gli eroi sulle due ruote diano prova delle loro abilità, proviamo a fare un pronostico per capire chi potrà salire sul gradino più alto del podio!
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Tadej Pogacar davanti al Museo Guggenheim di Bilbao
Si parte, dunque, da Bilbao, l’affascinante città basca sede del celeberrimo Museo Guggenheim. Si tratta di una novità nella storia della Grande Boucle e la città si prepara con comprensibile entusiasmo all’evento. La scelta non è stata casuale: assieme alle bellezze della città, la Spagna e il capoluogo basco offrono una varietà di terreni impegnativi e paesaggi mozzafiato che metteranno subito alla prova i corridori che affronteranno un percorso di 182 km per il primo giorno, completamente all’interno del comprensorio basco, prima di trasferirsi a San Sebastian per la seconda tappa e, infine, entrando in Francia in occasione della terza tappa che terminerà a Bayonne, città di confine nella regione della Nuova Aquitania.
Le tappe spagnole potranno essere fondamentali anche per stabilire le prime gerarchie in vista della vittoria finale. Ciclisti come Enric Mas e Mikel Landa, che conoscono bene le strade spagnole, avranno un vantaggio significativo. Tuttavia, inutile sottolinearlo, dovranno anche fare attenzione ai loro colleghi francesi ed internazionali che potrebbero sorprenderli con le loro abilità.
Il Col du Tourmalet durante un Tour de France
La parte spagnola del Tour de France 2023 presenterà alcuni passaggi montuosi iconici. Tra i più temuti c’è il Col du Tourmalet, noto come Il Gigante dei Pirenei, che sarà affrontato durante la sesta tappa, un momento-chiave che si vivrà sui Pirenei. Questo colle sarà una vera prova di resistenza e strategia per i ciclisti, con pendenze impegnative che metteranno alla prova la loro determinazione. Inoltre, l’appuntamento con questa salita sarà immediatamente successivo a quello del Col de Soudet. Dunque, sin dalla prima settimana si vedrà chi potrà seriamente ambire alla maglia gialla e chi dovrà riporre le proprie speranze per un’altra occasione.
L’impervia salita del Grand Colombier
Dopo le spettacolari tappe spagnole, i corridori faranno ritorno in Francia attraverso le regioni confinanti dell’Occitania e della Nouvelle-Aquitaine. Qui si affronteranno percorsi collinari e strade sinuose, che richiederanno una buona dose di agilità e capacità di guida. Questa fase sarà cruciale per i ciclisti che hanno perso tempo nelle prime tappe di montagna e vorranno recuperare terreno per la classifica generale. Tutte le attenzioni degli addetti ai lavori si concentreranno particolarmente in occasione della 13° e 14° tappa quando saranno affrontate le classiche salite alpine, tra cui spiccano il Grand Colombier e il Joux Plane.
I ciclisti durante una tappa del Tour de France
Con la conclusione della tappa francese, la Grande Boucle si dirigerà verso Parigi per il tradizionale arrivo sugli Champs-Élysées per un’edizione che, seppur orfana di due epiche salite come quelle dell’Alpe d’Huez e del Mont Ventoux, si preannuncia comunque combattutissima. Ogni ciclista sogna di indossare la maglia gialla in occasione della passerella sui vialoni della Ville Lumiere ed è un’occasione per iscrivere il proprio nome nella storia, vincendo la tappa che suggella la corsa più amata al mondo.
Jonas Vingegaard in maglia gialla sugli Champs-Elysees nel 2022
La competizione nel Tour de France 2023 sarà feroce, come accade ogni anno: non sono pochi molti gli atleti a puntare alla maglia gialla, seppur davvero in pochi a potervi ambire. Tra i favoriti dai bookmakers compaiono, ovviamente, il campione uscente Jonas Vingegaard, lo sloveno Tadej Pogačar e Wout van Aert, ovvero il podio della scorsa edizione. Mancheranno all’appello campioni come Primož Roglič, Geraint Thomas e Remco Evenepoele, ma la competizione sarà comunque di alto, altissimo livello.
Tuttavia, è lecito attendersi anche delle grandi sorprese da parte dei giovani emergenti: basti ripensare all’exploit compiuto dal colombiano Egan Bernal nel 2019 quando, a 22 anni, riuscì ad imporsi davanti all’idolo di casa, Julian Alaphilippe.
Il Tour de France 2023, dunque, si preannuncia emozionante ed imprevedibile di sempre. Sarà una battaglia tanto epica quanto appassionante tra i migliori ciclisti del mondo, con l’obiettivo di conquistare la maglia gialla a fare da traguardo ambito. Chi alzerà le braccia al cielo come vincitore? Solo il tempo e le sfide della corsa lo diranno.
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