Football, non soccer: 5 esperienze incredibili da vivere a Londra

Nando Di Giovanni  | 26 Giu 2023

Iniziamo questo articolo con una premessa: non parleremo della storia del calcio dagli Egizi in poi. Anche perché non basterebbero alcuni tomi per descrivere in maniera sufficientemente dettagliata le numerose evoluzioni che hanno portato alcuni soci del Trinity College di Londra nel 1848 a stilare quello che viene ricordato come il primo regolamento ufficiale del football.

Ci basta ricordare che se si è devi veri appassionati di calcio, l’obbligo – se non formale, quanto meno morale – è di visitare i luoghi dove si sono giocati i primi tornei normati secondo le regole del calcio moderno, noto proprio con il nome di football.

E pazienza se dall’altra parte dell’Oceano se con quell’appellativo si è portati ad identificare un altro sport che poco c’entra con la disciplina che ha fatto letteralmente impazzire l’Europa prima e il mondo poi: il soccer è un’altra cosa.

Londra è la culla dello sport più bello del mondo ed è per questo che vogliamo suggerirvi l’itinerario di una trasferta che vi porti nei luoghi più iconici ed evocativi che trasudano calcio e passione, dove l’imperativo è football e dove si coniughino la tradizione squisitamente albionica con le emozioni che solo questo meraviglioso sport sa e può donare.

Godersi la vista del Big Ben


Il tramonto dietro il profilo del Big Ben

È un’icona storica e culturale di Londra, nonché uno dei simboli più riconoscibili del Regno Unito. La sua silhouette è conosciuta in ogni angolo del mondo. Il Big Ben è la torre dell’orologio che domina il Tamigi e si trova nel Palazzo di Westminster, che ospita il Parlamento. La torre è stata completata nel 1859 e rappresenta uno dei più celebri esempi di architettura vittoriana, mentre l’orologio è uno dei più grandi al mondo.

Da anni, il suono della sua campana – soprannominata Big Ben, appunto – indica a generazioni di londinesi e di turisti il segnale dell’ora esatta. Sebbene attualmente non sia possibile visitarla dall’interno a causa di lunghi lavori di restauro, il Big Ben si può immortalare da numerosi punti nei dintorni di Westminster e lungo il Tamigi che, sicuramente, non potranno non lasciare il segno.

Un giro a Wembley, la cattedrale del calcio


Wembley con il suo iconico arco illuminato

Se ci limitiamo ai ricordi “fatti in casa”, una buona scusa per visitare Wembley risiede nei dolci, dolcissimi ricordi che la cattedrale del calcio evoca dopo il successo negli ultimi Europei conquistati dalla Nazionale azzurra guidata da Roberto Mancini. Non poteva non concludersi in uno dei templi nobili del calcio la prima avventura itinerante della massima competizione continentale per squadre nazionali.

Tuttavia, la storia che trasuda da quel luogo, seppur sia stato recentemente rinnovato in maniera radicale nel 2007, rende necessaria e, anzi, giustificatissima la visita dello stadio sormontato da un arco illuminato di oltre 130 metri. Nello stadio sono andate in scena molte delle più belle ed importanti sfide nella storia del calcio e, curiosità fra le curiosità, la prima rete ufficiale nel nuovo Wembley fu segnata da Gianpaolo Pazzini, poi autore di una tripletta nel 3-3 fra Inghilterra e Italia in occasione di un’amichevole tra le Under 21 dei due Paesi.

L’atmosfera del derby fra Arsenal e Tottenham


Scontro in area tra i giocatori di Tottenham e Arsenal

Nella sola capitale dell’Inghilterra sono presenti almeno la metà dei club che animano la Premier League, il campionato più bello del mondo. Inevitabile, quindi, incappare puntualmente in un derby della capitale inglese. Sicuramente, uno dei più affascinanti fra gli scontri cittadini è quello che mette di fronte l’Arsenal e il Tottenham, due squadre divise da sole 4 miglia e da una rivalità atavica che è fra le più accese di tutta l’Inghilterra. Certo, un velo di romanticismo è volato via quando il vecchio stadio di Highbury, teatro di scontri epici fra Gunners e Spurs – narrati dalla penna di Nick Hornby nel suo Febbre a 90° – fino all’anno della demolizione avvenuta nel 2006. Cambiano i palchi sui quali si esibiscono gli atleti, ma non ne risente l’atmosfera del North London Derby che rimane (fortunatamente) la stessa dal 1909 ad oggi.

Un salto a Camden Town


L’eclettismo dei negozi di Camden Town

Con buona pace di re Carlo III, il quale ci perdonerà se – per una volta – ci asteniamo dal suggerire il classico itinerario che dall’Abbazia di Westminster poi va verso Buckingham Palace, per un bagno di colore e di multiculturalità, ecco il nostro tip: fare un giro a Camden Town. Perché non respirare un po’ di eclettismo nel quartiere più bohemien di Londra? È un luogo affascinante e vibrante, dove si mescolano stili, culture e subculture diverse.

Camminare per le sue strade è un’esperienza unica, dove si viene letteralmente travolti da una diffusa energia creativa: infatti, Camden Town è uno dei mercati più famosi di Londra, un vero must per gli amanti dello shopping che si ritroveranno in un meltin’ pot senza eguali, tra negozi e bancarelle che propongono agli avventori abbigliamento vintage, oggetti d’antiquariato, articoli di artigianato, gioielli e molto altro ancora. Insomma, un vero paradiso per i cacciatori di tesori nascosti e i collezionisti.

Finale con sorpresa in uno stadio unico


La Johnny Haynes Stand nello stadio del Fulham

In un’epoca fatta di arene avveniristiche ed impianti che somigliano più a navicelle spaziali, c’è uno stadio sulle rive del Tamigi che conserva intatte e ben visibili le sue radici più profonde. È il Craven Cottage, casa della squadra del Fulham dal 1896. Seppur nel tempo siano state effettuate diverse modifiche che hanno aumentato la capienza e la sicurezza, tra le tribune rimane intatto un pezzo di storia che ferma nello spazio e nel tempo i ricordi di un calcio che, ormai, non c’è più. E, anzi, il club è così identificato con il suo stadio che il soprannome Cottagers deriva proprio dal nome del suo impianto.

Ma cos’è che rende questo stadio così unico nel suo genere? È la presenza della Johnny Haynes Stand, una tribuna interamente in legno e perfettamente conservata dal lontano 1905, tanto da essere considerata come patrimonio culturale d’Inghilterra. Un vero e proprio unicum. Basti pensare che è lo stesso ormai da 120 anni anche il meccanismo dei tornelli per l’accesso alla tribuna, attivabile esclusivamente con un pedale da uno steward autorizzato.

Dunque, Londra sa offrire scorci indimenticabili, specialmente per gli appassionati di calcio che possono mescolare, nel perfetto stile londinese, cultura e sport, arte e divertimento. Un motivo in più per concedersi una trasferta oltremanica e godersi qualche giorno da cockney.

Nando Di Giovanni
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